Tommaso Rosso Chioso - Personal website

La grande incertezza

In un mondo in costante mutamento, ci troviamo ad affrontare una serie di sfide senza precedenti che ci spingono a interrogarci: è questo il futuro che vogliamo? L'incertezza dei tempi correnti ci avvolge a volte come una nebbia densa, offuscando le prospettive e lasciandoci navigare in acque inesplorate e turbolente. La pandemia globale, le tensioni geopolitiche, e i cambiamenti climatici sono solo alcune delle molteplici crisi che ci circondano ultimamente, lasciandoci con un senso di smarrimento e disillusione.

Mentre cerchiamo di tracciare il nostro cammino in un paesaggio incerto, ci troviamo spesso a chiederci se le scelte del presente stiano plasmando un futuro migliore di quanto stiamo vivendo ora. Le disuguaglianze sociali, l'instabilità economica e la minaccia sempre più pressante della perdita di biodiversità ci costringono a riflettere sulle nostre priorità e sulle azioni necessarie per invertire la rotta. Tuttavia, in mezzo all'oscurità, possiamo ancora intravedere sprazzi di speranza: la resilienza umana, la solidarietà globale e l'innovazione possono essere le chiavi per un futuro più luminoso, se solo avremo il coraggio di affrontare le sfide di fronte a noi con determinazione e saggezza.

Ninna nanna

 

1914 - 2022: non è cambiato nulla!

Global Strike for Future

Oggi in molte città del mondo si è svolto il Global Strike for Future, un movimento di sensibilizzazione per pensare al nostro habitat futuro. Non sono certo che ci siano ancora possibilità di salvarlo, ma penso che sia doveroso fare tutto il possibile!

Tra tutto quello che si può cambiare, anche il modo con cui ci spostiamo può fare la differenza.
Da scegliere il mezzo con minore impatto ambientale per il viaggio che dobbiamo fare, fino a cambiare il nostro stile di guida.
... E, fidatevi, i risultati non tarderanno ad arrivare!

Mezzo vuoto, e pure sporco!

Domenica scorsa, con oltre un giorno di ritardo, si è concluso il vertice COP26 a Glasgow.

Fuori tempo massimo, rispetto alla conclusione prevista, le ore 18 del 12 novembre, ed anche rispetto a quanto il pianeta ci chiede.

Com'è finita lo sapete già, e da queste mie prime frasi avete capito anche come la penso. Forse non è abbastanza chiaro in che direzione il clima sta evolvendo, eppure non ci vuole tanto, basta un po' di intelligenza a capirlo. L'hanno capito tutti, anche chi ha reclamato "una riduzione" invece che "una eliminazione" dell'uso del carbone, chi ha reclamato il 2060, 2070 per la neutralità nelle emissioni di gas serra. 

E così si va a chiudere con tante parole, grandi presentazioni per impegni blandi, senza che siano previste sanzioni o meccanismi di compensazione in caso gli impegni seppur deboli non vengano mantenuti, un bicchiere che solo un illuso può vedere come mezzo pieno: è più che mai vuoto, e poi è sporco di inquinamento!

Personalmente penso che non sia stata questa l'ultima chanche, lo siano stati gli ultimi 20 anni, in cui potevamo fare tanto per invertire la tendenza, ed invece non abbiamo fatto nulla. Il resto? E' solo bla bla bla!

Siate antifragili!

Ho trovato due risorse fondamentali riguardo al concetto di Antifragile, che voglio condividere con tutti voi.

La prima è un link ad un interessante articolo (ed anche un po' lungo) uscito sul Sole 24 ore riguardo a questo concetto ed al libro di Taleb:
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-11-19/antifragile-evitare-eccessive-precauzioni-121759.shtml?uuid=Ab2rxQ4G

E poi questa immagine, fondamentale per riassumere il concetto di Antifragilità:

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