Antifragile
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- Category: My credo
- Published: Wednesday, 05 February 2014 21:08
- Written by Tommy
In noi è normale ragionare per opposti: caldo-freddo, utile-inutile, buono-cattivo, fragile-robusto.
Nassim Nicholas Taleb in "Antifragile", libro uscito l'anno scorso, ci ci spiega come sia possible una alternativa ad essere fragile ma senza essere robusto, e ci dice che c'è una alternativa ad essere robusto ma non è essere fragile. Essere antifragile è la terza possibilità, non la via di mezzo.
Superare il limite che ci impone questa dicotomia (ovvero non considerare diventare robusti come sola possibile alternativa al rimanere fragili) richiede uno sforzo mentale, un cambio di prospettiva ed anche di ideali, se necessario. Essere antifragile vuol dire essere pronto e disponibile ad adattarsi; in cambio si avrà la possibilità di prosperare nel disordine (come recita il sottotitolo di questo libro) ossia trarre vantaggio dai piccoli e grandi problemi ed inconvenienti che si verificano ogni giorno (a meno che non ci sia possibilità di scampo alla distruzione totale). Penso che questo sia un concetto rivoluzionario.
Sinceramente, da quando il mondo è in "disordine", non ho mai gradito ripensare a come si viveva negli anni 80 e 90 per rifugiarmi in ricordi e cercare di scacciare le chimere della triste realtà; però non avevo trovato nulla di così valido. Antifragile è un modus vivendi non solo per i periodi con più "disordine" ma anche per quelli che ne avranno meno, perché, da esso, si può sempre trarre vantaggio.
Nel concetto che sta alla base dell'antifragilità c'è l'idea che robusto non è l'obiettivo da raggiungere, il robusto spesso si trasforma in fragile quando entra in contatto con qualcosa di più robusto di lui. E quando non diventa fragile, nella migliore ipotesi il robusto resiste. Certo: resistere non è poco. Ma forse ad un essere umano, ad un essere intelligente si addice qualcosa di più elevato del semplice resistere: imparare. Imparare per essere preparato a resistere a più di quello che si è subito.
Questo vuole dire essere antifragili: apprendere dai propri errori e da quelli degli altri, compensare le proprie lacune, adattarsi alle condizioni avverse. Taleb ce lo dice ora, ma la natura lo è già, alcuni di noi lo sono già, forse. E chi non lo è ancora, se vuole può diventarlo.